
Legamento crociato anteriore (LCA) rotto: è sempre giusto operarlo?
Il legamento crociato anteriore si rompe spesso in seguito ad una distorsione del ginocchio che solitamente “cede” all’interno con il piede fisso a terra. In questo articolo, cercheremo di capire quali sono i sintomi, cosa comporta la lesione, se è sempre consigliato operarsi, quali tipi d’intervento chirurgico abbiamo a disposizione e qual è il percorso riabilitativo più adatto.
LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE (LCA): COME E PERCHE’ SI ROMPE?
Di solito il meccanismo traumatico tipico di una lesione del legamento crociato anteriore è l’atterraggio da un salto, con il piede fisso a terra, punta del piede verso l’esterno e ginocchia che “si gira” verso l’intero.
Spesso durante il trauma, oltre al dolore, la persona riferisce un dolore tipo “pop” o anche uno tipo “crack”, in quest’ultimo caso potrebbe essere associata una lesione del menisco.
Solitamente è consigliabile dopo il trauma andare al pronto soccorso, oltre che per una diagnosi ortopedica e un’indagine radiologica di conferma, anche per motivi assicurativi. Vi consigliamo infatti di controllare che nel referto medico sia specificato quando e come è avvenuto l’infortunio.
Probabilmente in pronto soccorso, l’ortopedico procederà ad aspirare il sangue presente nell’articolazione tramite siringa sterile.
LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE ROTTO: QUALI SONO I TEST CLINICI ORTOPEDICI DIAGNOSTICI?
Durante la visita ortopedica o con il fisioterapista di fiducia, (puoi prenotare una visita presso il nostro poliambulatorio cliccando qui) ti saranno fatti alcuni test per valutare la lassità del ginocchio e il fine corsa articolare.
I test più affidabili sono:
- Lachmann Test
- Test del cassetto anteriore
Guarda il video su Youtube dei test diagnostici per la rottura del legamento crociato anteriore cliccando qui
LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE ROTTO: QUANDO OPERARE E QUANDO NO?
Forse non sapevi che, in caso di rottura del legamento crociato anteriore non associata alla lesione di un’altra struttura del ginocchio (menisco, legamento collaterale laterale, legamento collaterale mediale, ecc..), si può valutare di non operare il ginocchio.
La scelta viene fatta in accordo con l’ortopedico di riferimento e con il fisioterapista, dopo aver effettuato alcuni test funzionali che servono a guardare se il ginocchio è stabile dal punto di vista funzionale (ovvero quando si eseguono delle attività o dei gesti) e per essere precisi dopo aver effettuato il test B.I.A. (back to action) specifico per il legamento crociato anteriore.
Il test ha la durata di circa un’ora e viene eseguito con una serie di sensori applicati al paziente, che valutano la percentuale di rischio di infortunio.
Il test viene eseguito dal nostro partner FisioPro e puoi approfondire per capire di osa si tratta cliccando qui
LEGAMENTO CROCIATO ROTTO: SE NON LO OPERO QUAL è IL PERCORSO RIABILITATIVO ADATTO?
Nel caso in cui, insieme al tuo ortopedico, hai deciso che è più opportuno non operare il legamento crociato anteriore, si procederà con un programma riabilitativo personalizzato con i seguenti obiettivi:
- controllo del dolore
- recupero del completo movimento articolare
- recupero della forza
- recupero del gesto atletico sport specifico
- test di valutazione del rischio di nuovo infortunio
- ritorno alla normale attività sportiva
Puoi impostare il piano riabilitativo più adatto a te prenotando una visita con il nostro fisioterapista esperto di riabilitazione del legamento crociato anteriore cliccando qui
LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE ROTTO: QUALI SONO I TIPI DI INTERVENTO CHIRURGICO?
Nel caso in cui, insieme al tuo ortopedico di riferimento, hai deciso che è meglio operare il legamento crociato anteriore, devi sapere che i tipi di impianto possibili sono diversi:
- ricostruzione del legamento crociato anteriore tramite tendine rotuleo
- ricostruzione del legamento crociato anteriore tramite tendine della zampa d’oca
- ricostruzione del legamento crociato anteriore tramite tendine da donatore
- ricostruzione del legamento crociato anteriore tramite tendine artificiale in fibra di carbonio
Pur non essendoci una grossa differenza in termini di tenuta del legamento alla fine del programma riabilitativo, la scelta del tipo di impianto verrà fatta in base a diversi fattori come:
- età del paziente
- tipo di attività
- obiettivi sportivi
- tipo di infortunio
Ogni tipo di impianto richiede un approccio riabilitativo, soprattutto in fase iniziale, molto personalizzato, per evitare complicanze secondarie che rallenterebbero la riabilitazione, tra le quali quella più frequente è lo sviluppo di tendinopatia.
Un consiglio spassionato: LASCIA PERDERE LA PISCINA PER RIABILITARTI!!!
Facciamo una riflessione a tal proposito: in fase iniziale (circa 15 giorni) hai ancora i punti di sutura e in acqua rischieresti un’infezione. In fase successiva, quando mai hai visto che per mettere su del muscolo si lavora in scarico di peso come avviene in acqua? Quindi non spendere soldi inutilmente!!!
Il dolore che senti al ginocchio, dipende dal fatto che il ginocchio è “impastato” dopo l’intervento, quindi ci vuole un gran “olio di gomito” da parte tua e del fisioterapista e recuperare il prima possibile l’articolarità e il cammino autonomo dopo l’intervento.
Stesso discorso lo si pò fare per le terapie fisiche come: tecar, laser, ultrasuoni, ecc… L’unica terapia efficace è quella attiva, associata all’educazione del paziente a ciò che è corretto fare in fase riabilitativa. e’ questa la nostra mission aziendale (clicca qui per capire come lavoriamo).
LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE: LA RIABILITAZIONE
Dopo l’intervento chirurgico di ricostruzione del legamento crociato anteriore, si inizia il programma riabilitativo personalizzato, di solito dal 3 al 5 giorno dopo l’intervento.
Il primo obiettivo dei nostri fisioterapisti, sarà quello di recuperare l’articolarità del ginocchio, in modo da sgonfiarlo ed eliminare il dolore.
Il passo successivo sarà un lavoro di tipo psicologico, aumentando attraverso tecniche comunicative ed esercizi fisici specifici, la sicurezza che ha il paziente nell’utilizzo del ginocchio operato.
Si procederà poi, circa 20 giorni al recupero del cammino autonomo, senza quindi tutore e stampelle e al recupero della capacità di guidare.
La fase successiva, consisterà nel recupero della forza muscolare, del bilanciamento della sinergia dei muscoli flessori ed estensori del ginocchio, dell’equilibrio e dell’atleticità, tutto continuamente testato con cadenza mensile tramite test muscolari specifici e test con sensori giroscopici.
I risultati dei test verranno condivisi con l’ortopedico di riferimento del paziente, in modo da monitorare costantemente i miglioramenti.
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